Alla luce delle proroghe concesse con la pandemia da Covid-19, scopriamo assieme come bisogna comportarsi nei confronti dell’operazione di revisione della propria automobile.
La scadenza della revisione
Trattandosi di un’operazione da compiere periodicamente e non una tantum, la prima domanda che solitamente ci si pone è “con che cadenza effettuare la revisione dell’auto?”. Nella maggior parte dei casi la revisione ha una scadenza biennale, tuttavia, se si tratta di un’automobile nuova di zecca la revisione andrà eseguita la prima volta dopo quattro anni dall’immatricolazione dell’autoveicolo e successivamente ogni due anni. Se, invece, ci accingiamo ad acquistare un’automobile usato dobbiamo sempre osservare la periodicità dei due anni (anche per la prima revisione). Ulteriori eccezioni riguardano i cosiddetti veicoli atipici come le auto ‘epoca o di interesse storico: in questo caso la revisione osserva sempre una scadenza biennale, entro il mese di rilascio della carta di circolazione o entro il mese corrispondente a quello in cui è stata effettuata l’ultima revisione.
Come premesso, la pandemia da Covi-19 ha portato con sé una serie di proroghe tra cui quella relativa alla scadenza della revisione. La revisione dei veicoli con scadenza al 31 luglio 2020 slitta, infatti, al 31 ottobre 2020: gli automobilisti avranno quindi tre mesi in più per effettuare questo controllo.
Nell’era digitale in cui viviamo possiamo verificare quando è stata effettuata l’ultima revisione con pochi click. Basta accedere al Portale dell’Automobilista dove, una volta inserito il tipo di veicolo e la targa, troveremo informazioni quali la data dell’ultima revisione, l’esito della revisione e i chilometri rilevati dall’operatore.
Certificato di revisione ed esito negativo
Da circa un anno a questa parte (nello specifico, a partire dal 31 marzo 2019) al termine di ogni revisione viene rilasciato il cosiddetto certificato di revisione. Si tratta di un documento che certifica l’avvenuta revisione e dove viene annotato l’esito dei controlli effettuati e dei chilometri effettivi.
Talvolta può capitare che l’automobile non risulti idonea alla revisione. Quest’eventualità si verifica, per esempio, quando l’auto non passa una o più prove e deve essere riparata prima di effettuare di nuovo la revisione. Le riparazioni vanno effettuate entro un mese e la revisione deve avvenire nello stesso centro (bisognerà altresì pagare nuovamente la procedura di revisione). Nel caso in cui i guasti rilevati siano piuttosto gravi e ritenuti troppo pericolosi viene predisposta la sospensione del veicolo alla circolazione: nuovamente bisognerà riparare in breve tempo l’auto e pagare una seconda revisione.
Veicoli non revisionati e multe
Per maggiori informazioni circa la revisioni di veicoli a GPL e a metano vi rimandiamo a un precedente blog post consultabile qui. Veniamo, invece, a un’altra questione cruciale: “se circolo con un veicolo senza revisione cosa può accadermi?”. Oltre a correre il rischio associato all’utilizzo di un veicolo non sottoposto a regolare manutenzione, la circolazione a bordo di un veicolo non visionato può costarvi davvero cara. Tradotto in soldoni stiamo parlando di una multa che varia dai 155€ fino ai 625€ alla quale può essere associato anche il fermo amministrativo qualora si stia percorrendo un’autostrada. Il fermo potrà essere revocato solo con la successiva prenotazione della revisione. Ma c’è di più: in caso di circolazione senza revisione e a bordo di un veicolo già sospeso si rischia una multa che va da 1842€ a 7369€ oltre al fermo amministrativo per 90 giorni. In caso, inoltre, di reiterazione si arriva alla confisca della vettura.
A buon intenditor 😉.