Il mal tempo ha delle ripercussioni anche sul manto stradale con la formazione di buche, crepe e cedimenti: non c’è via di comunicazione che sia esente da questo disagio che interessa sia la stretta stradina comunale, sia la trafficata strada statale, autostrade comprese. Lo stress che queste voragini causano alla vettura è notevole, per non parlare degli episodi in cui lo sconfortato automobilista si deve recare arrabbiato dal gommista non essendo riuscito a schivare queste irregolarità del manto stradale.
Attenzione! Ciò non significa che bisogna compiere un vero e proprio super slalom alla guida -comportamento che potrebbe rivelarsi pericoloso per la salute dell’automobilista che lo compie così come delle altre persone presenti sulla strada. L’unica precauzione possibile che può prendere il guidatore è di ridurre la velocità di marcia e affrontare le buche con estrema cautela. Ma in realtà, nemmeno questa opzione solleva l’auto da potenziali danni. Come accennato in precedenza, pur riducendo la velocità, in caso di buca l’auto è comunque sottoposta a delle sollecitazioni che a lungo andare producono i loro “frutti”.
Segnalazioni e richieste di risarcimento
Ricordiamo che esistono delle “strade” alternative che ogni cittadino dovrebbe considerare, per il bene proprio e delle altre persone. Ci riferiamo in primis alle segnalazioni: portare all’attenzione delle amministrazioni locali le situazioni particolarmente critiche può incentivare chi di dovere a intervenire. Se poi si è vittime di danno causato dall’asfalto sconnesso, è lecito in questi casi fare richiesta di risarcimento, pur non essendo così facile ottenerlo. Secondo l’art. 2051 del codice civile “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il “caso fortuito””: nel caso oggetto di analisi, in linea di principio il Comune o l’Ente che hanno in gestione la strada sono responsabili dei danni causati a terzi a meno che l’incidente si verifichi per un evento imprevedibile e inevitabile che li scagioni da qualsiasi responsabilità. In pratica, in caso di incidente l’amministrazione competente tenterà di provare il caso fortuito, mentre l’automobilista dovrà dimostrare il nesso di causalità tra incidente e la presenza della buca nel luogo dove è avvenuto…non è difficile individuare chi dei due avrà il compito più arduo. L’automobilista dovrà fin da subito adoperarsi per far valere la sua ragione documentando tutto fotograficamente, inquadrando il danno e la targa della macchina, fotografando anche la zona limitrofa e, se possibile, raccogliendo la testimonianza di chi ha assistito all’incidente. Va però precisato che quando si medita una richiesta di risarcimento bisogna tenere a mente che non tutte le buche sono uguali: è possibile ottenere il rimborso solo per danni causati da “insidie occulte” o “trabocchetti”, ossia solo se la buca effettivamente non è visibile e quindi non evitabile da chi si trova al volante. Pertanto, di fronte a buche visibili, per quanto grandi o profonde esse siano e quindi teoricamente evitabili, la colpa ricade comunque sull’automobilista.