Nella più fantasiosa visione del futuro che ci propongono i film di fantascienza è usuale vedere le auto volare. Su questo, c’è da dire che le case produttrici di componentistica per le auto vetture si stanno dando un certo da fare: anche i produttori di pneumatici stanno sperimentando modelli assolutamente innovativi nell’ottica del risparmio, di risorse ed energetico, e di minore impatto sull’ambiente. Pare infatti che i pneumatici del futuro saranno senza aria e riciclabili, oltre a essere “digitali” connessi con i nostri smartphone.
Una delle aziende che si sta muovendo in questo senso è Michelin con il progetto Vision. Innanzitutto Michelin si è proposta di produrre un pneumatico senza aria, dove lo stesso pneumatico e la ruota sono un tutt’uno costruito con tecnologie innovative per la miglior sostenibilità ambientale. A giocare un ruolo importante in questa produzione sono le stampanti 3D con le quali non va sprecato un grammo di gomma nella costruzione. Si tratta inoltre del primo pneumatico al mondo che si ricarica e il cui design del battistrada è variabile, adattandosi alle necessità di chi guida, trasformandosi da estivo a invernale secondo le esigenze. Non possono mancare i sensori che comunicano in tempo reale le condizioni del pneumatico dando così la possibilità al conducente di valutare se affrontare un lungo viaggio o prendere prima le giuste precauzioni. Il nuovo pneumatico di casa Michelin è quindi connesso, personalizzabile e completamente biodegradabile. Una vera e propria rivoluzione che stravolgerà l’intera filiera produttiva ma anche l’aspetto della gestione: basterà un clic sullo schermo di un pc, tablet o smartphone per ricaricare il penumatico oppure modificarne il battistrada per un diverso utilizzo.
Un’analoga proposta arriva poi da casa Toyota la quale, al salone di Tokyo, ha recentemente mostrato una monovolume alimentata a idrogeno e dotata di un gruppo ruota innovativo, senza camera d’aria e che dovrebbe ottimizzare i consumi e migliorare l’autonomia. Nello specifico, i motori elettrici sono stati direttamente integrati all’interno della ruota stessa, in una sorta di tamburo realizzato in plastica e alluminio, lungo il cui perimetro esterno correrebbe una banda gommata che funzionerebbe da battistrada. L’idea è che questo tipo di penumatici possano ridurre la massa del 30% rispetto a quelli tradizionali e il peso di 5 kg su ciascuna ruota. Per contro la resistenza al rotolamento è risultata, nei prototipi sviluppati, del 10-20% superiore rispetto a quelli standard. Una sfida per Toyota che punterà a eliminare questo fattore e portarlo sui livelli dei pneumatici tradizionali.
Probabilmente per volare a bordo delle nostre autovetture dovremo attendere ancora diversi decenni, ma le prospettive possiamo dire che sono sicuramente buone!