Si è da poco concluso il Salone dell’auto di Ginevra, manifestazione dedicata al mondo dell’automobile, giunta quest’anno alla sua 88esima edizione. Una kermesse della durata di dieci giorni che ha accolto più di 660.000 visitatori: apparentemente un dato impressionante, ma se si guarda al 2017 ci si scontra con un calo del 4,5% oltre al fatto che quasi la metà dei visitatori è stata svizzera. Sicuramente un aspetto positivo di questa edizione è che essa nutre un fascino costante nelle generazioni più giovani con il 30% dei visitatori che rientra nella fascia d’età dei 15-29 anni. A sostegno di questo risultato vi è senza ombra di dubbio l’aspetto social, ossia il nuovo modo di comunicare su Twitter, Facebook e Instagram, ma anche la forte impronta tecnologica che accompagna sempre di più le vetture.
Auto volanti, scooter a quattro ruote, minibus senza pilota, molte auto elettriche e auto supersportive da sogno sono stati tra i protagonisti di quest’edizione in materia di innovazione per la mobilità, offrendo inoltre un importante spunto di riflessione nonché oggetto di dibattito: la prevenzione.
Nelle auto più nuove, per esempio, sono presenti schermi sempre più ampi e con nuove funzioni che potrebbero rivelarsi fonte di distrazione. Ancora prima di premere il piede sull’acceleratore, già spunta a bordo dell’auto ogni sorta di schermo, largo, sottile ma soprattutto touch. Le case automobilistiche fanno a gara per svilupparne di nuovi e soprattutto innovativi. Grazie alle nanotecnologie installate nel parabrezza, quest’ultimo può coprirsi di ologrammi, ma la questione che ci si pone come annunciato inizialmente è se questi schermi siano effettivamente un aiuto alla guida o una fonte di distrazione. Ovviamente dipende dall’utilizzo che se ne fa. A supporto dell’installazione di questi schermi entra in gioco tutta una serie di sensori che si attivano, per esempio, se il veicolo che precede frena tutto d’un tratto. L’obiezione ritorna allora ancor più forte in quanto, in presenza di troppi sistemi di allarme, questo potrebbe costituire un pericolo…il dibattito rimane quindi aperto, anche se la responsabilità risulta pur sempre del conducente che deve avere ben chiaro il concetto che, nonostante si disponga di accessori sempre più sofisticati, questi non vanno a sostituirsi a esso e alle proprie competenze. In quest’ottica, alcune case produttrici hanno scelto di differenziare all’interno dell’abitacolo le informazioni messe a disposizione di chi viaggia in auto: ridotte al minimo per il conducente, senza limiti per il passeggero.